Il cielo in una stanza. Fra D'Annunzio, a cui tende, per filogenesi familiare e ambientale, e Montale, a cui si accorda, per personale sentire, propende per il secondo. Grazie, Jacopo. Fra cielo a pezzi, e terra desolata e lucente, va avanti per intuizioni minime, per appigli labili, con passo, che forse è di per sé incerto, ma appare festoso, lieto e fascinosamente inconcludente. Via per la prossima meta, tenendo conto di tutto e non appropriandosi di niente, con la greve leggerezza di chi sa che ogni procedere è fonte di inquieta gioia.
Pier Luigi Tazzi, Capalle dicembre 2010